mercoledì 7 maggio 2014

Il bello e il brutto degli HSBYs.


"Spero che non mi chiamino"
"Ma no, perché dovrebbero? Già ti hanno chiamato ieri"
"Me lo auguro, vorrei pensare un po' a me, oggi"
Pensare a me o pensare e basta? Il brutto del restare a casa tutto il giorno con l'ansia che possa arrivarti una chiamata del tipo: "Hi, it's crew control. We need you today to operate...". Che fare per ammazzare il tempo? Le opzioni sono tante, soprattutto quando hai una connessione internet e quattro PEDs a disposizione. Tra le tante, queste le più gettonate: mangiare, fumare e, la peggiore, PENSARE. A cosa di preciso non si sa, ma il cervello aspetta, sta lì, come se capisse che non esista momento migliore per attivarsi. Ebbene, pensare a tutto e a niente in particolare. Pensare a cose intangibili, che come unica caratteristica di concretezza credo abbiano il vocabolo della lingua italiana 'pensiero'. Poco tangibile, ma facilmente pronunciabile e udibile (come suona male).
BTW, musica e pensieri, una volta amalgamatosi per benino tra di loro, formano una frittata, una di quelle indigeste, che ci vorrebbero giorni per assimilarla. Risultato? Giornata di merda e pessimo umore, pronti per iniziare una nuova giornata lavorativa niente male.

A si biri cun salludi.